Centro documentazione territoriale Maria Baccante

Maria Baccante

mbNasce a L’Aquila il 16 Luglio 1914.
Sconosciuta tra i nomi della grande storia, è un personaggio esemplare che riassume e descrive nelle sue diverse fasi la forza e l’amore per la libertà, come partigiana combattente contro i nazi-fascisti, come operaia organizzata nella lotta contro i padroni, come donna che autodetermina la sua libertà.

La prima volta che sentiamo il suo nome è nel 2006-7 durante un intervista  a uno dei figli di Angelo Galafati, caduto alle Ardeatine, militante in Bandiera rossa. Angelo venne arrestato nel corso di un rastrellamento in via Fortebraccio qualche giorno prima dell’eccidio delle Ardeatine, che secondo la memoria del figlio era rivolto a catturare un donna, di cui si ricorda a malapena il nome: Maria Bacciante (sbagliando) o Baccante. Addirittura, ci racconta Romolo Galafati, fu fatto un rastrellamento al Pigneto tra tutte le Marie, per catturarla. Questa donna abitava vicino ai Galafati e con loro militava in Bandiera Rossa.
Di lei poi, perdiamo memoria e anche attenzione.

Sfogliando distrattamente Noi donne del ‘49,  troviamo un nuovo accenno a Maria. Nell’articolo, che racconta l’occupazione della Viscosa avvenuta nel 1949, leggendo molti nomi e molte storie troviamo anche la nostra Maria Baccante che “…rievocava episodi della sua vita partigiana”.

tesseraCerchiamo dunque nel nostro Archivio Storico tra le schede del personale, quelle della V serie. Nell’anagrafica scopriamo che venne assunta il 5 dicembre 1946 all’età di 31 anni alla Viscosa, con il numero di matricola 3177 (in seguito a rinumerazione, alla data di luglio 1947, 3564) e la qualifica di operaia di II categoria. La sua cartella personale riporta la lettera dell’ufficio di collocamento, che attesta l’iscrizione di Maria nella liste di disoccupazione e dichiara il nulla osta all’assunzione in qualità di reduce.
Fu licenziata il 7 novembre 1949 in seguito a riduzione del personale. Il licenziamento avvenne probabilmente in seguito all’occupazione della fabbrica, occupazione portata avanti soprattutto dalle donne, di cui Maria fu una delle figure di maggior rilievo.
La ricerca continua al Recomp partigiani, dove troviamo conferma dalla militanza di Maria nelle formazioni partigiane di Bandiera Rossa, ma nulla più.
Finalmente, consultando il fondo Corvisieri presso l’Archivio del Museo Storico della Liberazione di via Tasso, che contiene anche fonti originali del Movimento Comunista d’Italia (più noto come Bandiera Rossa), troviamo nuove notizie su Maria. Scopriamo così che militò nella banda Esquilino “Grotta Rossa”, nella III zona, che, tra le altre cose, era in collegamento con i partigiani di Monte Boragine (Rieti) cui faceva arrivare armi, radio e altra attrezzatura. Dalle carte, Maria Baccante risulta specializzata in “lancio di chiodi e trasporto armi”.

Nel corso delle ricerche riusciamo a rintracciare i nipoti di Maria e la famiglia del suo compagno, Alberto Meschini, anch’egli partigiano, nelle Brigate Matteotti.
Grazie a loro scopriamo anche che Maria, dopo il licenziamento dalla Viscosa, non potendo più permettersi di pagare un affitto, sfollò con una compagna della Viscosa nella scuola di S.Maria della Scala a Trastevere. Lì iniziò a organizzare le altre donne sfollate come lei. Si riunivano nella sede del Pci locale tutte le sere per rivendicare una vita più dignitosa per donne e bambini. Insieme al compagno faceva parte del gruppo di militanti che organizzavano il corteo da porta San Paolo (dove cominciò la Resistenza romana) alle Fosse Ardeatine in commemorazione dell’eccidio, alternativo a quello ufficiale organizzato dalle istituzioni alle fosse ardeatine.
Muore il 3 giugno 1994 al Policlinico Umberto I dove prima di lei era morto anche Alberto. Venne fatto un funerale laico a Roma, seguito da un rito religioso organizzato dalla famiglia a Marruci, dove Maria è sepolta.