Centro documentazione territoriale Maria Baccante

il Centro di documentazione

Il centro di documentazione Maria Baccante viene inaugurato ufficialmente il 21 febbraio 2015, a quasi 20 anni dal ritrovamento dell’archivio della fabbrica, la Viscosa, che ne costituisce il fondo principale e il volano intorno a cui si è formato quasi spontaneamente il gruppo che ci lavora da anni.

Il lavoro sui documenti, svolto in diverse fasi nel corso degli anni, ha evidenziato la loro importanza per la storia del territorio, dando vita a numerose ricerche che hanno dato colore alla storia sbiadita delle carte. Dall’apertura dell’archivio al pubblico in maniera più sistematica molte persone hanno cercato in queste carte informazioni su parenti e conoscenti e ne hanno date sulla fabbrica e la sua importanza nelle loro vite.

Da questa esperienza sono nati diversi progetti di ricerca che a partire dalla storia della fabbrica hanno ricostruito la memoria dei territori, ad esempio il progetto R.U.T.S. portato avanti con  le scuole di diversi quartieri di Roma e Provincia.

Nel corso degli anni si è andati oltre la semplice attività di conservazione, cercando di approfondire temi che sono legati in senso lato alla documentazione conservata. Si è così consolidata l’intenzione di farsi polo archivistico territoriale che sia un centro di raccolta di documentazione, spesso donata da privati e anche una struttura in grado di raccogliere informazioni su altre fonti documentali presenti sul territorio e ne dia notizia, favorendone e incoraggiandone la consultazione. Tra i progetti c’è infatti quello di mappare i fondi archivistici pubblici e privati presenti sul territorio, cercare una collaborazione con le strutture e le persone che li conservano, arrivando a delineare un archivio “diffuso” del quale il Centro di documentazione costituirebbe il nucleo portante.

La parola territorio non deve però essere un limite: usiamo la definizione territoriale nella sua accezione più ampia, come espressione del rapporto tra uomo e ambiente fisico e sociale.
Pur consapevoli del forte legame tra le carte della fabbrica e il Prenestino, siamo dunque aperti ad accogliere una documentazione non strettamente legata a questa zona di Roma, ma che sia consonante con il nostro percorso di vita e di ricerca.

Una prima acquisizione è già avvenuta. Franco Mirri ha donato i documenti relativi a una ricerca sulla Borgata Gordiani svolta negli anni ’50: elaborazioni di interviste fatte agli abitanti della borgata per rilevarne la situazione abitativa e le condizioni di vita. Questa prima acquisizione, avvenuta nel marzo 2014, ha aperto le porte alla realizzazione del progetto del Centro di documentazione vero e proprio.
La prima acquisizione del fondo su borgata Gordiani esprime la volontà di continuare a raccogliere e organizzare altri fondi appartenenti alla storia dei territori, puntando sul filo rosso che lega le carte della Viscosa, fatte di vite e di lotte operaie, alle lotte del mondo del lavoro, della scuola, delle città.

Conservare e studiare documenti, rintracciare le testimonianze dirette e le memorie collettive, dare vita alle carte per contribuire a ritessere un tessuto sociale che si sappia riconoscere nella lotta di classe degli operai e delle operaie, nei tanti percorsi di emancipazione che hanno riguardato i nostri quartieri, nei conflitti sociali del passato più o meno prossimo per il superamento dello stato di cose presenti.

Perché sia un progetto sul divenire e non un museo. Per questo prossimo passaggio sarà l’acquisizione degli archivi personali che raccolgono documenti delle lotte sociali passate e presenti.

Il Centro di Documentazione è gestito da un collettivo autofinanziato e auto-organizzato. Non ha dunque una gestione privata, né dipende da un ente pubblico, ma è collettivo nella gestione, nella ripartizione delle responsabilità, nella programmazione, nella cura e nella conservazione, nella manutenzione.
Il collettivo che lo gestisce è aperto a chiunque ne condivida i principi e gli obiettivi.